La mia grossa, grassa estate

67f733e34c409822badf381b3b25055cLasciate che ve lo dica: l’estate di una persona grassa non è mai facile. Prima che diate il via ai “mangia meno-devi fare sport-ti sei cercata ogni chilo”, vi interrompo: il punto della questione non è cosa ho fatto per guadagnarmi la ciccia, ma cosa voglia dire per le persone con dei chili di troppo – e sarò mica l’unica, perlamiseria – affrontare un’estate calda come questa. 

La prima sensazione è l’affanno. C’è afa, han tutti caldo, ma tu un po’ di più, con la tua coltre di adipe. Diciamo che la sensazione più frequente, stesa al sole ad arrostirti, è quella di essere un grosso rotolo di kebab in bikini. Certo, la sensazione non è delle migliori, ma fa caldo e ti sei convinta, chissà come, che un po’ di abbronzatura sfini. O per lo meno ti eviti l’effetto pallida burrata, che non è mai troppo bello.

La seconda cosa con cui ti trovi a combattere sono le gambe cicciottelle, che oltre ad essere piacevoli come un appendicectomia fatta da Hannibal, ti danno un fastidio cane con le gonne. Non fate la faccia schifata, le gambe di una grassottella si toccano camminando e la sensazione non è delle più piacevoli.

La terza cosa fastidiosa dei chili di troppo in estate è la questione abbigliamento. Parliamoci chiaro: se fossi magra sarei sempre mezza svestita. Avrei un armadio di shorts e di magliette striminzite e passerei il grosso del mio tempo in costume, soprattutto nei luoghi e nei momenti meno appropriati. Sarei la sagra del cattivo gusto, insomma, e da questo punto di vista, grazie metabolismo per avermi salvato: se sei sovrappeso, d’estate, vivi in pantaloni. A volte in jeans, sudando solo al pensiero. I vestiti che sian lunghi almeno al ginocchio – oggi ne avevo uno più corto e mi sentivo a disagio come se fossi stata scoperta ad un concerto degli One Direction. Magliette e canotte? Sì, ma sappi che le braccia alla Ursula della Sirenetta si vedono, eccome. Altro che bellyslot e batwing.

Tutte queste noie sono, in realtà, facilmente superabili, se hai abbastanza i conti a posto con te stessa. Del resto sai – sì, lo sai – perché ci son quei chili. Sai contro cosa stai combattendo, sai che ce la farai, se lo vorrai. Che hai superato l’esame di linguistica – 12cfu, l’IPA a memoria – e saprai affrontare anche dell’insulina che fa i capricci. Del resto, se hai l’insulina che fa i capricci, le paranoie perché non puoi mettere i crop top non è che siano proprio in cima alle preoccupazioni. Ma anche se così non fosse, son trent’anni o quasi che ti stai accanto, sai quel che sei e quel che non sei, indipendentemente da quel che dice la bilancia.

Di tutti i problemi, però, uno è davvero fastidioso. Prende le sembianze di chi ti prende per i fondelli, di chi ti pesa a vista, di chi “per voi grasse l’estate è un inferno”. E tu sei lì che li guardi, questi soggetti, con un misto di commiserazione e nervoso. Gliele suoneresti, sì, ma per il loro bene. Perché i tuoi chili ti hanno insegnato qualcosa che a loro sfugge. Così ti ritrovi a prendere un bel respiro e a spiegare che sì, l’estate di una grassa non è molto piacevole. Ma anche esser degli stronzi come loro per tutto l’anno non dev’essere proprio il massimo.

Pubblicato da

Stefania Cava

Might be slightly chatty.

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